Massa – Carrara

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La provincia di Massa – Carrara nasce come insediamento umano sin dal Paleolitico ed è stata punto di riferimento per la zona conosciuta come Lunigiana, posta tra Liguria e Toscana.

Tra le specialità culinarie della zona troviamo il pane di Casola, sempre a Casola il piatto formato da polenta e fagioli; la Polenta ficca detta anche “incatenata”, ovvero la zuppa cucina massese (zuppa tipica di Massa a base di borlotti ed erbe di campo spontanee) con l’aggiunta di farina di mais, le Lasagne stordellate, un piatto di recupero della sfoglia avanzata dal taglio dei maltagliati, la torta di riso massese; il pesce con i Muscoli (cozze) farciti con un impasto di mortadella, pane ammollato, aglio, prezzemolo, uova e parmigiano infine cotte in salsa di pomodoro passato, aglio e prezzemolo, oppure il Baccalà marinato, ammollato, infarinato, fritto in seguito posto in una marinata agrodolce a base di aceto e concentrato di pomodoro, rosmarino, salvia, aglio. Posto d’onore per il Lardo di Colonnata IGP preparato sui marmi della zona. Uno dei prodotti tipici della zona è anche il Miele Lunigiana DOP di acacia o di castagno. Tra i prodotti con riconoscimento di denominazione c’è anche la Farina di castagne della Lunigiana DOP.

I vini in provincia di Massa – Carrara

Le tipicità enologiche della zona sono: Candia dei Colli Apuani DOC, Colli di Luni DOC, Costa Toscana IGT (condivisa con altre province), Toscano o Toscana IGT (condivisa con altre province) e Val di Magra IGT.

Ci troviamo in provincia di Massa Carrara con i nostri compagni che oggi sono Stefano Puntelli, Luca Petricone e Mario Malatesta. Per la prima volta da quando è iniziato il tour di Grazie Italia, invece di fare la solita passeggiata cittadina alla scoperta di monumenti e palazzi, ci troviamo sul lungomare a passeggiare tra le due marine e ci godiamo la visita come se fosse un giorno di ferie al mare. Camminando un po’ sul lungomare ed un po’ sulla strada, partiamo da Marina di Massa, e, costeggiando il porto, arriviamo a Marina di Carrara. Qua, tra i due viali principali, i nostri ospiti hanno prenotato in un ristorante dove, a detta loro, ci toglieremo la voglia di pesce. Ordiniamo gli aperitivi e partono le domande.

Luca, da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

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Sicuramente perché è un momento più disteso, e quindi si riesce ad arrivare ad una conoscenza reciproca più profonda, in cui le reciproche opportunità vengono esplorate in maniera più naturale. Si ha più tempo da dedicare l’uno all’altro e si va più in profondità nella conoscenza della persona, poiché l’empatia è favorita. Non ho dato 10 perché dipende molto dall’abitudine culturale, quindi quando l’intenzione o l’attitudine a lavorare in un simile contesto non sono le stesse, l’occasione rischia di trasformarsi esclusivamente in un momento conviviale e di relax.

Stefano, credi/ritieni esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Idem in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi ecc.

Nella cultura dei Cavatori aveva una grande importanza il pranzo della domenica. Poiché i cavatori stavano tutta la settimana lontani da casa la domenica era l’unico momento in cui tutta la famiglia si riuniva intorno al tavolino. Questa tradizione in parte è giunta sino ai nostri giorni.

Luca, se dovessi descrivere la tua città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

Tordelli massesi: ravioli a base di carne, mortadella, puerin (il timo), bietole e parmigiano reggiano… che vengono conditi con il ragù di carne. Testaroli o panigacci: farina e acqua che sono cotti nei testi che sono tipo cocci che vengono messi nelle braci del fuoco, e sembrano piadine un po’ più spesse e solide che poi vengono farcite o anche solo mangiate con il pesto o ragù di funghi. Il gamberetto avvolto nel lardo di colonnata, le pappardelle ai funghi o le lasagne stordellate… oppure torte di Erbi ma anche il dolce con la torta di riso, il cui rapporto tra riso e crema varia di città in città e, talvolta, anche di quartiere in quartiere. Nonostante il piatto tipico generalmente sia di terra abbiamo anche piatti di mare come gli spaghetti ai calcinelli, il termine italiano sono le arselle.

Se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

Vino DOC, prevalentemente rosso e alcuni vini bianchi molto buoni, ma soprattutto il limoncino che abitualmente è associato ad altre zone d’Italia, qui viene fatto artigianalmente da molte famiglie grazie ad una varietà tipica di limoni della zona.

Mario, puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Un’abitudine che non è relativa alla tavola direttamente, ma è più una abitudine da bar, è quella di prendere il caffè in tazza di vetro.

Stefano, hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

Muscoli Ripieni. Sono cozze ripiene con mortadella, mollica di pane imbevuta nel latte, cozze tritate, aglio, sale, uova, il tutto cotto nel sugo di pomodoro.

Concludiamo con un tuo aneddoto Luca, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

La prima storia che mi viene in mente riguarda il periodo prima di iniziare il lavoro attuale, stavo facendo una trattativa a tavola, lavoravo per un importante istituto universitario d’eccellenza e dovevo prendere accordi con delle realtà inglesi per pubblicizzare i nostri percorsi di studi all’estero e mi ritrovai con i referenti ed i dirigenti della struttura a tavola. Da novello mi accorsi che avevo preso la parola e avevo iniziato a indicare un’idea per il progetto che è stata poi approfondita e messa in opera, e da lì ho iniziato ad accorgermi quanto l’incontro a tavola è stato fondamentale per la mia professione, e riuscii a convincere i colleghi della bontà della mia idea a tavola.

Grazie a Stefano, Luca e Mario per il tempo che ci hanno dedicato, speriamo di reincontrarvi presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Massa e Carrara

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