1024px-Piazza_della_Loggia Brescia Claudio Messina

Oltre ad avere un patrimonio artistico e architettonico notevole Brescia con la sua provincia detiene altri primati di natura alimentate. Gli oli delicati del Garda, il Silter, un formaggio d’alpeggio dai profumi di erbe ed essenze di montagna oppure il Nostrano della Valtrompia con aromi che spaziano da burro fuso, fiori freschi e fruttati per la versione di fondo valle fino a profumi floreali, erbe di montagna e frutta secca per la versione di alpeggio. Enologicamente parlando Brescia rientra nella zona di produzione del Franciacorta DOCG, fiore all’occhiello italiano per la produzione di bollicine dalle versioni più secche fino ai dolci per incontrare tutti i palati e tutti i piatti dagli antipasti al dessert. Un altro vino meno noto del precedente è il Benaco IGT che raccoglie vari vitigni dai bianchi ai rossi, dai secchi ai frizzanti fino ai passiti per accontentare tutti.

Brescia siamo stati invitati da Elisa PiettaAlessandro Arienti e Moreno Barbieri, che ci hanno portato a visitare la bellissima piazza della Loggia. Seduti nella distesa esterna di un bar della piazza ci hanno raccontato del soprannome della città, “Leonessa d’Italia”, e delle tante bellezze architettoniche. Essendo l’ora dell’aperitivo ordiniamo Franciacorta e iniziamo con le domande.

Alessandro, da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

10
La parte conviviale a tavola è un momento di piacere e di relax e aiuta le persone ad abbassare le barriere, a lasciarsi andare in una conversazione più rilassata.

Elisa, credi o ritieni che esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Anche in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi …

In Brescia provincia, ed in modo particolare nella città, il momento aperitivo è la circostanza più amata per intrattenere relazioni. Tant’è che esistono luoghi simbolo, come Piazzale Arnaldo in cui l’aperitivo in piedi ed in alcuni locali assume significati precisi.
Anche la colazione fuori casa è occasione frequente di relazione, rilassata o frugale a seconda della giornata che ci aspetta e anche in questo caso il contesto scelto cambia la modalità d’incontro.

Moreno, se dovessi descrivere la città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

Credo che lo spiedo sia perfetto per descrivere la mentalità bresciana: ore ed ore di pazienza, costanza ed attenzione per ottenere un risultato unico. Chi lo cucina non accetta nessun tipo di consiglio, in maniera testarda fa come meglio crede, non sgarrando dal rituale che si è costruito nel tempo o che gli è stato tramandato. Tutto il resto è semplicemente sbagliato! Si mangia sempre in compagnia di molti amici, in qualche cascina o taverna, in maniera rustica e senza fronzoli, dove tutti sono quasi costretti ad abbandonare le vesti ed in modo a volte troppo “formali”.

Elisa, se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

Facile: il Pirlo! L’aperitivo bresciano per eccellenza, da non confondere con lo Spritz! Composto da vino bianco, acqua gassata, Campari e una fetta d’arancia.

Alessandro, puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Il salame come antipasto, portato sul tagliere da affettare.

Moreno, hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

Rotolo di gnocco: si crea la pasta degli gnocchi di patate e la si stende a sfoglia; con prosciutto cotto, spinaci e formaggio filante si forma un arrotolato che va lessato e servito con burro fuso e parmigiano (anzi, grana). è una ricetta semplice, ma che hanno sempre fatto mia nonna e mia mamma … e dunque ha il sapore di casa.

Concludiamo con un tuo aneddoto Elisa, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

Ricordo il chiasso della sala, il profumo di arrosto e rosmarino e la sensazione forte di rigidità che mi arrivava dall’addome. Ero in un locale pubblico, a tavola con una persona che conoscevo da circa un mese e con la quale di lì a poco avrei iniziato a collaborare ad un progetto lavorativo comune. L’incontro, nella pausa pranzo, era finalizzato a definire alcuni dettagli per poi passare all’avvio del progetto. Gran parte di ciò che è avvenuto in quell’ora, a partire dalla scelta della location e del tavolo, dal nostro modo molto diverso di scegliere e anche chiedere le pietanze e dai tempi con cui consumavamo il cibo, ha contribuito a conoscere più approfonditamente il mio interlocutore e su aspetti ignoti ancora. E mi ha portato a scegliere di ascoltare quel senso di rigidità allo stomaco e di cambiare la scelta del partner per quel progetto.

Grazie Elisa, grazie Alessandro e grazie Moreno per il tempo che ci avete dedicato, speriamo di reincontrarvi presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Brescia

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Foto di copertina Vitold Muratov / CC BY-SA

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